Grazie alla Sabatini, un’azienda può accedere facilmente al credito e può modernizzare i propri impianti e le attrezzature senza gravare eccessivamente sulla liquidità immediata, migliorando così la propria competitività sul mercato.
In questa guida LIA approfondiamo tutto quello che bisogna sapere su questo contributo nel 2025.
1. Chi può usufruire della legge Sabatini?
La Legge Sabatini 2025 è rivolta alle piccole e medie imprese (PMI), regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle Imprese, che intendono investire in beni strumentali nuovi per l’attività produttiva. Rientrano tra i soggetti beneficiari anche le PMI dei settori agricolo e della pesca.
Per accedere alle agevolazioni, le imprese devono soddisfare precisi requisiti:
- essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti (non in liquidazione volontaria né in procedure concorsuali);
- non trovarsi in difficoltà finanziaria;
- non aver ricevuto aiuti illegali o incompatibili con le normative dell’Unione Europea;
- avere almeno una sede operativa in Italia entro la conclusione dell’investimento.
Sono esclusi dalla misura i soggetti che operano nel settore delle attività finanziarie e assicurative, nonché quelli la cui attività è legata esclusivamente all’esportazione o subordinata all’impiego di prodotti nazionali rispetto a quelli d’importazione.
Le start-up possono presentare domanda anche con valori pari a zero per occupati e fatturato, a condizione che siano attive entro la data della richiesta di erogazione del contributo.
Vuoi capire nella patica come funziona? Leggi il nostro articolo dove descriviamo alcuni esempi di applicazione della legge Sabatini. Così ti puoi fare un’idea!
Legge Sabatini per nuove imprese
La Legge Sabatini è accessibile anche alle nuove imprese, comprese le start-up, a condizione che siano regolarmente iscritte al Registro delle Imprese e risultino attive entro la data di presentazione della richiesta di erogazione del contributo.
Nel modulo di domanda, queste imprese possono indicare valori pari a zero per fatturato e numero di dipendenti, purché siano in possesso dei requisiti previsti dalla normativa: non devono trovarsi in stato di difficoltà, devono essere nel pieno esercizio dei propri diritti e non devono aver ricevuto aiuti incompatibili con la normativa UE.
È importante sottolineare che anche le nuove imprese devono rispettare tutte le condizioni previste, inclusa la presentazione di un programma d’investimento in beni strumentali nuovi destinati all’attività produttiva e localizzati in Italia.
Importo minimo e massimo
Per accedere alle agevolazioni previste dalla Legge Sabatini, il finanziamento richiesto deve avere un importo minimo di 20.000 euro. Questo vale sia per l’acquisto diretto che per l’acquisizione in leasing di beni strumentali nuovi ad uso produttivo.
L’importo massimo complessivo dei finanziamenti ammessi per ciascuna impresa è di 4 milioni di euro, anche se suddiviso su più domande relative a investimenti distinti.
Ricorda che per i finanziamenti inferiori a 200.000 euro, deliberati dal 1° gennaio 2022, il contributo può essere erogato in un’unica soluzione, semplificando ulteriormente il processo.
2. Beni ammissibili per la legge Sabatini
La Legge Sabatini finanzia l'acquisto di beni strumentali nuovi di fabbrica, destinati all’attività produttiva dell’impresa. Rientrano tra i beni ammissibili:
- Macchinari, impianti, attrezzature, hardware, software e tecnologie digitali, purché utilizzati a fini produttivi e non per la semplice sostituzione di beni già in uso.
- I beni devono essere classificabili alle voci B.II.2, B.II.3 e B.II.4 dell’art. 2424 del codice civile e, per i software, anche alle voci B.I.3 e B.I.4 se applicativi.
- È necessaria una propria autonomia funzionale e una diretta correlazione con l’attività aziendale.
Sono ammesse tre categorie di investimenti:
- Investimenti ordinari, per beni strumentali generici;
- Investimenti 4.0, per beni che rispettano i requisiti di interconnessione, automazione e sicurezza (vedi allegato 6/A e 6/B alla Circolare n. 410823);
- Investimenti green, per beni a basso impatto ambientale, accompagnati da idonee certificazioni ambientali.
Inoltre, sono ammissibili:
- Stazioni di ricarica elettriche e impianti di produzione energetica solo se parte di un programma organico e funzionale;
- Mezzi mobili ad uso produttivo, esclusi quelli per il trasporto privato di persone, e solo se nuovi di fabbrica.
Non sono ammessi:
- Beni usati o rigenerati;
- Beni acquistati prima della presentazione della domanda;
- Beni che rientrano in un semplice aggiornamento o sostituzione senza valore aggiunto produttivo.
Per una valutazione precisa, è utile l’assistenza di un consulente specializzato, in grado di verificare la conformità del bene e la corretta classificazione nel bilancio aziendale.
Legge Sabatini per beni strumentali
Nel contesto della Legge Sabatini, i beni strumentali sono tutte quelle attrezzature, macchinari e impianti nuovi di fabbrica che le imprese acquistano per essere impiegati direttamente nella propria attività produttiva. L'agevolazione è pensata proprio per sostenere questi investimenti, fondamentali per la crescita e l’innovazione di piccole e medie imprese.
I beni strumentali ammissibili devono:
- essere nuovi, quindi mai utilizzati prima;
- essere funzionali e pertinenti all’attività aziendale;
- essere classificabili nelle voci B.II.2 (impianti e macchinari), B.II.3 (attrezzature industriali e commerciali) e B.II.4 (altri beni) dell’attivo patrimoniale, secondo l’articolo 2424 del codice civile.
Rientrano in questa categoria anche i software applicativi (voce B.I.3 e B.I.4 del bilancio), se strettamente legati all’uso produttivo e parte integrante del programma d’investimento. Sono esclusi invece i beni usati, rigenerati o acquistati solo per sostituire apparecchiature esistenti, senza miglioramento funzionale.
La Legge Sabatini distingue tre tipologie di beni strumentali, che riflettono le categorie di investimenti: ordinari, 4.0 e green.
Legge sabatini e macchinari
La Legge Sabatini supporta le PMI nel rinnovo del parco attrezzature e nel miglioramento della competitività, offrendo un contributo in conto interessi su finanziamenti o leasing per l’acquisto di nuovi macchinari (da 20.000 a 4 mln € per un massimo di 5 anni, con tassi agevolati anche per progetti Industria 4.0 e green).
Per ottenerlo, è necessario:
- Selezionare un bene ammissibile
- Compilare la domanda online con SPID e inviarla via PEC alla banca
- Stipulare il finanziamento
- Realizzare l’investimento entro 12 mesi
- Richiedere l’erogazione del contributo al Ministero
Per saperne di più leggi l’approfondimento dedicato.
Legge Sabatini per autocarri e furgoni
La Legge Sabatini sostiene l’acquisto di autocarri e furgoni nuovi di fabbrica, strumentali all’attività produttiva e destinati esclusivamente all’uso aziendale.
È indispensabile classificare correttamente il mezzo in bilancio (voci B.II.2/3), prenotare i fondi ministeriali prima dell’ordine e predisporre documentazione che attesti la coerenza con l’attività d’impresa.
Gli investimenti “green” (veicoli elettrici o a basso impatto ambientale certificato) godono di una maggiorazione del contributo annuo al 3,575%.
Abbiamo scritto un articolo più approfondito sul tema Sabatini per autocarri e furgoni che ti consigliamo di leggere.
Sabatini per acquisto immobili
Secondo quanto stabilito dalla normativa, non sono ammissibili le spese per:
- fabbricati e terreni;
- opere murarie autonome;
- immobili strumentali, anche se destinati all’attività produttiva.
Fanno eccezione solo le opere murarie strettamente accessorie all’installazione di un impianto o macchinario agevolabile, ma non l’acquisto dell’immobile stesso.
Tuttavia, se il tuo progetto prevede acquisto di beni strumentali (macchinari, attrezzature, impianti) da installare in un immobile già di proprietà o in affitto, questi possono essere ammessi a contributo, ma non l’immobile in quanto tale.
Sabatini per fotovoltaico
L’acquisto di impianti fotovoltaici può essere ammissibile alla Legge Sabatini, ma solo in casi ben specifici e non sempre. Per saperne di più ti consigliamo di dare un’occhiata all’articolo dedicato a questo tema.
3. Modalità di finanziamento, cumulabilità, credito d’imposta
Sabatini: leasing o finanziamento
Quando si valuta l'accesso alla Legge Sabatini, una delle prime scelte da fare riguarda la modalità di acquisizione dei beni strumentali: leasing finanziario o finanziamento bancario tradizionale. Entrambe le formule sono ammissibili e godono delle medesime agevolazioni, purché il contratto venga stipulato dopo la presentazione della domanda di contributo.
Nel caso del leasing, l'importo del contratto può includere anche eventuali acconti versati al fornitore dopo la domanda, purché documentati con fattura e riportati nella liberatoria. I tempi di decorrenza del contratto sono calcolati a partire dall’ultima data tra la consegna del bene e il collaudo.
Per il finanziamento bancario, il meccanismo è simile: l’impresa riceve un prestito che copre fino al 100% dell’investimento e su cui lo Stato applica il contributo in conto interessi, calcolato su un piano convenzionale di 5 anni a tassi agevolati.
In entrambi i casi, il contributo è calcolato in base a un tasso convenzionale e non dipende dal tasso applicato dalla banca o dal leasing. Non è possibile accedere alla Sabatini senza uno di questi due strumenti finanziari.
In sintesi, la scelta tra leasing e finanziamento dipende da esigenze operative e fiscali dell’impresa, ma ai fini della Nuova Sabatini sono perfettamente equivalenti in termini di agevolazione.
Legge Sabatini senza finanziamento
Non è possibile accedere ai contributi della Legge Sabatini senza un finanziamento bancario o un contratto di leasing finanziario.
La normativa prevede infatti che la concessione del contributo sia subordinata all’adozione di una delibera di finanziamento e alla sua erogazione da parte di un soggetto abilitato, come una banca o un intermediario finanziario convenzionato.
Questa condizione è essenziale dato che il contributo statale è un rimborso parziale degli interessi calcolati su un finanziamento convenzionale di durata quinquennale. Ecco perché non è possibile ottenere il beneficio se l’impresa acquista il bene con fondi propri.
Sabatini senza leasing: è possibile?
La normativa consente alle imprese di scegliere liberamente tra le due modalità di acquisizione dei beni strumentali: finanziamento o leasing finanziario. Pertanto, è possibile accedere alla Legge Sabatini senza ricorrere al leasing, utilizzando un finanziamento bancario tradizionale.
Il contributo in conto interessi, calcolato secondo un tasso convenzionale (2,75% per investimenti ordinari, 3,575% per digitali o green), è indipendente dalla forma del contratto e si applica su un importo pari al valore del finanziamento, con una durata massima di 5 anni.
Dunque, se la tua impresa preferisce evitare il leasing per ragioni fiscali, operative o gestionali, può accedere pienamente alla Legge Sabatini utilizzando un semplice finanziamento bancario, a patto che venga stipulato dopo la presentazione della domanda.
Sabatini per capitalizzazione
La Nuova Sabatini per capitalizzazione è una variante specifica della misura rivolta alle PMI che, oltre a realizzare un investimento in beni strumentali, si impegnano anche in un processo di rafforzamento patrimoniale. L’obiettivo è sostenere non solo l’acquisto di macchinari o tecnologie, ma anche la solidità finanziaria dell’impresa.
Chi può accedervi?
Micro, piccole e medie imprese che, contestualmente all’investimento, effettuano un aumento del capitale sociale. È necessario che la società deliberi l’aumento e che questo venga sottoscritto, versato e integralmente versato dai soci secondo le modalità previste.
Come funziona il contributo?
Il meccanismo è simile alla Sabatini ordinaria, ma con un vantaggio economico più marcato:
- 5% annuo sul finanziamento convenzionale per micro e piccole imprese
- 3,575% annuo per le medie imprese
Il contributo è calcolato su un finanziamento della durata di 5 anni, come da modello convenzionale previsto dalla misura.
Attenzione: per accedere alla Sabatini capitalizzazione, è fondamentale rispettare i requisiti e i tempi previsti per l’aumento di capitale. In particolare, il versamento deve essere completato entro i termini fissati per la rendicontazione dell’investimento.
Sabatini ordinaria o 4.0
La scelta tra Sabatini ordinaria e Sabatini 4.0 dipende dalla tipologia di investimento che l’impresa intende realizzare e dal livello di innovazione tecnologica dei beni acquistati. Entrambe le linee prevedono un contributo statale in conto interessi, ma la 4.0 offre condizioni più vantaggiose, a patto di rispettare requisiti tecnici specifici.
Qui di seguito le analizziamo nel dettaglio, evidenziandone le differenze.
Sabatini ordinaria
- Si applica a tutti i beni strumentali nuovi, funzionali all’attività produttiva dell’impresa.
- Il contributo è calcolato su un tasso convenzionale annuo del 2,75% su un finanziamento di 5 anni.
- È adatta per investimenti “tradizionali”, non necessariamente tecnologici.
Sabatini 4.0
- Riservata a beni materiali e immateriali nuovi che rientrano tra quelli previsti dai requisiti tecnici dell’Industria 4.0, come CNC, interconnessione ai sistemi informatici, sistemi di telemanutenzione, ecc..
- Il contributo è calcolato su un tasso convenzionale annuo del 3,575%, quindi più elevato rispetto alla linea ordinaria.
- Per ottenere l’agevolazione, è necessario documentare puntualmente le caratteristiche del bene e la sua interconnessione.
Se l’impresa acquista macchinari tecnologicamente avanzati o software evoluti che rispondono ai criteri Industria 4.0, conviene optare per la Sabatini 4.0 per beneficiare del contributo maggiorato. In caso contrario, la Sabatini ordinaria resta una soluzione accessibile.
Sabatini cumulabile con 4.0
Sì, la Legge Sabatini è cumulabile con il Credito d’Imposta per investimenti in beni strumentali 4.0, a condizione che il cumulo non superi il costo totale del bene. Questo è possibile perché il credito d’imposta non è considerato un aiuto di Stato, mentre la Sabatini lo è (ma in regime di esenzione).
Per esempio, se un bene costa 100.000 euro:
- puoi ottenere un contributo Sabatini (ad es. al 3,575% annuo su 5 anni),
- e contemporaneamente usufruire del credito d’imposta Industria 4.0 secondo le aliquote previste dalla legge vigente.
L’importante è che, sommando i due benefici, non si superi il valore effettivamente pagato per l’investimento.
Attenzione: il rispetto dei limiti di cumulo deve essere verificato anche rispetto alle altre eventuali agevolazioni pubbliche richieste sull’investimento. Va inoltre compilata con precisione la sezione relativa al cumulo nel modulo di domanda Sabatini.
Per saperne di più leggi il nostro articolo dedicato al rapporto tra legge Sabatini e il credito di imposta.
4. Procedura e modulistica
L’iter Sabatini si articola in 4 fasi:
- Domanda e finanziamento: L’impresa presenta alla banca (o intermediario finanziario) una domanda congiunta di finanziamento e contributo. La domanda va firmata digitalmente e inviata via PEC.
- Prenotazione fondi: Se la documentazione è in regola, la banca inoltra richiesta al Ministero per prenotare le risorse.
- Erogazione del finanziamento: Una volta ricevuta la conferma, la banca può erogare il prestito.
- Richiesta del contributo: A investimento concluso, l’impresa presenta domanda al Ministero per ricevere il contributo in conto interessi, che può arrivare fino al 3,575% annuo per investimenti digitali o green.
Come presentare domanda
Presentare la domanda per accedere alla Legge Sabatini è un passaggio chiave per ottenere il contributo statale sugli investimenti in beni strumentali. L’iter si svolge in modalità telematica e coinvolge sia l’impresa che un intermediario finanziario (banca o società di leasing) aderente alla misura.
Passaggi operativi
- Accesso alla piattaforma
Dal 1° gennaio 2023, l’accesso alla piattaforma “Beni Strumentali - Nuova Sabatini” è possibile esclusivamente tramite SPID personale del legale rappresentante o di un soggetto da lui autorizzato. - Compilazione della domanda
La domanda si compila online sulla piattaforma, seguendo la sezione “Compilazione domanda di agevolazione”. Deve essere firmata digitalmente e corredata della documentazione necessaria (es. dichiarazione antimafia se prevista). - Invio della domanda via PEC
La domanda deve essere inviata esclusivamente via PEC all’indirizzo dell’intermediario finanziario prescelto tra quelli aderenti alla misura. L’invio deve essere fatto prima dell’inizio dell’investimento, pena la non ammissibilità. - Verifica e delibera
L’intermediario verifica la documentazione e invia la richiesta di prenotazione fondi al Ministero. In caso di esito positivo, eroga il finanziamento. - Richiesta di erogazione del contributo
Una volta ultimato l’investimento, l’impresa presenta la richiesta per ricevere il contributo ministeriale.
Legge Sabatini: modulistica da preparare
Per accedere alla Legge Sabatini, è indispensabile predisporre correttamente la modulistica prevista dal Ministero. La compilazione e l’invio dei moduli seguono una procedura digitale precisa, con documenti che devono essere firmati digitalmente ed inviati via PEC all’intermediario finanziario.
Moduli principali da presentare
- Modulo di domanda di agevolazione
Si compila tramite la piattaforma online https://benistrumentali.dgiai.gov.it, accessibile solo con SPID del legale rappresentante o soggetto delegato. - Dichiarazione per informazioni antimafia
Necessaria se il contributo supera i 150.000 euro o se il finanziamento eccede determinate soglie (1.943.699 € per beni ordinari; 1.486.199 € per beni 4.0 o green). - Prospetto per calcolo dei parametri dimensionali
Serve per classificare l’impresa come micro, piccola o media secondo la normativa europea. - Marca da bollo
La domanda deve essere presentata in bollo (16 €), salvo per i settori agricoltura e pesca. L’annullamento e il numero identificativo della marca devono essere riportati nella domanda. - Procura speciale (eventuale)
Se la domanda viene presentata da un soggetto terzo per conto dell’impresa, occorre allegare una procura speciale (non necessariamente con atto notarile). - Dichiarazione liberatoria del fornitore
Va prodotta dopo l’acquisto del bene per attestare la consegna e il pagamento, utile ai fini della richiesta di erogazione del contributo.
Come evitare errori
Ogni documento deve essere coerente con le specifiche indicate nella circolare n. 410823 del 6 dicembre 2022. Anche una sola omissione o un errore formale può portare all’inammissibilità della domanda.
Per questo, LIA Bergamo può assisterti passo passo nella predisposizione e invio della modulistica, assicurando che tutto sia in regola fin dalla prima PEC.
Legge Sabatini cosa scrivere in fattura
Per accedere correttamente al contributo previsto dalla Legge Sabatini, è fondamentale che ogni fattura elettronica, sia di acconto che di saldo, riporti informazioni obbligatorie. L’assenza di queste indicazioni può compromettere la concessione del beneficio.
Nel dettaglio:
- Codice CUP (Codice Unico di Progetto) associato alla domanda. Questo codice viene generato automaticamente dopo l’invio della domanda tramite piattaforma.
- La dicitura “art. 2, c. 4, D.L. n. 69/2013”. È il riferimento normativo che attesta che l’acquisto rientra tra quelli agevolati dalla Nuova Sabatini.
La fattura deve essere successiva alla data di presentazione della domanda PEC alla banca. Qualsiasi documento contabile emesso prima rende il bene non ammissibile al contributo.
Bonifico Legge Sabatini
Nel contesto della Legge Sabatini, il pagamento dei beni oggetto di investimento è un passaggio cruciale: deve avvenire tramite bonifico bancario o SEPA, con caratteristiche ben precise affinché l’investimento sia ritenuto ammissibile.
Requisiti del bonifico per la Legge Sabatini
- Tracciabilità. Il pagamento deve essere effettuato esclusivamente in forma tracciabile: bonifico bancario o SEPA ordinario. Non sono ammessi pagamenti in contanti o con strumenti non tracciabili.
- Causale del bonifico. Anche se la normativa non impone una causale standardizzata, è fortemente consigliato indicare:
- Riferimento alla fattura (numero e data)
- Dicitura "Legge Sabatini - art. 2, c. 4, D.L. 69/2013"
- Eventuale CUP (Codice Unico di Progetto), se già disponibile.
6. Aspetti economici e contabili
Rimborso Sabatini: come funziona
Il rimborso previsto dalla Legge Sabatini non consiste in un vero e proprio rimborso diretto del costo del bene acquistato, ma in un contributo in conto interessi che viene erogato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (ex MISE). Questo contributo ha lo scopo di abbattere il costo del finanziamento che l’impresa ha ottenuto da una banca o da un intermediario finanziario per acquistare beni strumentali nuovi.
In pratica, dopo aver completato l’investimento, l’impresa presenta la richiesta di erogazione del contributo. Il contributo è calcolato in base agli interessi su un finanziamento convenzionale di durata pari a cinque anni e con tassi predefiniti: 2,75% per investimenti ordinari, 3,575% per investimenti in tecnologie digitali o green.
Il Ministero eroga il contributo:
- in unica soluzione, per i finanziamenti inferiori a 200.000 euro deliberati dal 1° gennaio 2022;
- oppure in sei quote annuali, nei restanti casi.
È importante sottolineare che l’impresa può mantenere il diritto al contributo anche in caso di estinzione anticipata del finanziamento o riscatto anticipato del leasing, purché venga effettuata una comunicazione formale al Ministero entro 120 giorni.
Contributo Sabatini per cassa o competenza
Il contributo in conto interessi della Nuova Sabatini, dal punto di vista contabile, va rilevato per cassa, ossia nel momento in cui viene effettivamente incassato dall’impresa. Questo approccio è coerente con la natura del contributo stesso, che viene erogato dal Ministero solo dopo la conclusione dell’investimento e su specifica richiesta dell’impresa beneficiaria.
Non si tratta quindi di un contributo legato a un’imputazione anticipata su base competenziale, ma di un'agevolazione che matura successivamente all’effettuazione dell’investimento e all’erogazione del finanziamento, e solo al verificarsi delle condizioni previste dalla normativa.
Per una corretta gestione contabile, si consiglia di registrare il contributo tra i ricavi d’esercizio nell’anno in cui avviene l’incasso, tenendo conto che si tratta di un contributo in conto interessi, e va classificato secondo quanto previsto dagli OIC 12 e 16.
Contributo Sabatini: come contabilizzare correttamente
Pur essendo giuridicamente un contributo in conto interessi, il contributo della Legge Sabatini può essere contabilizzato, secondo i principi contabili OIC 16 e OIC 12, con le modalità previste per i contributi in conto impianti, mediante riduzione del costo del cespite o rilevazione tra i ricavi.
1. Diretta riduzione del costo del cespite
È il metodo preferibile perché evidenzia il beneficio economico direttamente sull’investimento. Il contributo viene dedotto dal valore del bene ammortizzabile. In questo caso:
- all’acquisto del bene si registra il cespite al costo lordo;
- al momento dell’incasso del contributo, si riduce il valore contabile del bene e si ricalcolano le quote di ammortamento.
Esempio scrittura:
Dare: Banca c/c
Avere: Impianti e macchinari (o altra voce pertinente)
2. Rilevazione tra i ricavi d’esercizio
Alternativamente, il contributo può essere iscritto tra “altri ricavi e proventi” (voce A5 del conto economico), distribuendolo per competenza nel corso degli esercizi in cui si ammortizza il bene.
Esempio scrittura al momento dell’incasso:
Dare: Banca c/c
Avere: Contributi in conto impianti (voce A5 CE)
Entrambe le modalità sono ammesse, ma la diretta riduzione del costo del cespite è consigliabile dato che è più aderente alla rappresentazione della realtà economica dell’operazione.
Legge Sabatini marca da bollo
Per presentare correttamente la domanda di agevolazione Legge Sabatini, le imprese, escluse quelle dei settori agricolo e pesca, sono tenute a versare una marca da bollo di importo pari a 16 euro.
La marca deve essere annullata con data, firma o timbro e conservata in originale presso la sede dell’impresa.
Nel modulo di domanda è necessario indicare il numero identificativo della marca da bollo utilizzata.
Questo adempimento è previsto dall’art. 12 del DPR n. 642/1972 e serve a validare formalmente la domanda trasmessa via PEC alla banca o all’intermediario finanziario.
Per maggiore chiarezza, ti ricordiamo che la marca da bollo è da applicare in ogni caso, anche quando il documento è in formato elettronico!
Legge Sabatini prevede finanziamenti a fondo perduto?
No, la Legge Sabatini non prevede finanziamenti a fondo perduto.
Per saperne di più, consulta il nostro articolo dedicato.
Quanto costa una pratica Sabatini
Il costo per la gestione di una pratica Sabatini può variare sensibilmente a seconda della complessità dell’investimento, della consulenza necessaria e della presenza di eventuali intermediari.
Tuttavia, per le imprese associate a LIA, è previsto un prezzo agevolato per l’intera gestione della pratica Sabatini. Questo vantaggio economico permette anche alle micro imprese artigiane e alle aziende individuali di accedere a un servizio professionale, mantenendo bassi i costi di accesso al beneficio.
Il prezzo riservato ai soci LIA include:
- verifica dei requisiti e della documentazione
- predisposizione della domanda
- interfacciamento con il soggetto finanziatore
- gestione della richiesta di erogazione
- assistenza post-contributo
7. Tempistiche e scadenze
La tempistica dell’erogazione dei fondi della Nuova Sabatini dipende dal rispetto di alcune tappe fondamentali del processo agevolativo. Dopo che la PMI ha ricevuto l’erogazione del finanziamento da parte della banca o dell’intermediario finanziario, può presentare al Ministero la richiesta di contributo, ma solo una volta ultimato l’investimento.
Il contributo viene generalmente corrisposto in sei quote annuali, tranne nei casi in cui si tratti di finanziamenti di importo inferiore a 200.000 euro: in questo caso, il contributo viene versato in un’unica soluzione.
Una volta ricevuta la domanda completa e conforme, non esistono termini di legge prefissati per il pagamento, ma il Ministero si impegna a erogare i fondi nei tempi tecnici necessari alla verifica e alla disponibilità di bilancio. È quindi importante che le imprese preparino con precisione tutta la documentazione richiesta così da evitare rallentamenti.
Per avere una risposta precisa bisogna avere:
- l’importo del tuo finanziamento,
- se hai optato per la richiesta in unica soluzione
- e se hai già presentato la richiesta di erogazione al Ministero.
Quando scade la Legge Sabatini
La Legge Sabatini è una misura a sportello, cioè senza una scadenza fissa, ma attiva fino a esaurimento delle risorse disponibili. Secondo le FAQ ufficiali, le domande possono essere presentate fino a quando il Ministero non dispone la chiusura dello sportello con un apposito provvedimento.
Questo significa che non esiste un termine preciso, ma è fortemente consigliato non aspettare, perché una volta terminati i fondi, non sarà più possibile inoltrare la richiesta.
Vuoi accedere ai benefici della Legge Sabatini? Prenota ora il tuo check-up consulenziale gratuito: un nostro esperto ti assisterà passo passo nella predisposizione del business plan e dei documenti necessari.
Sfrutta al massimo la Legge Sabatini: ti guideremo passo dopo passo verso il successo.